Cos’è l’ascesso peritonsillare?
L’ascesso peritonsillare è una sacca di pus che si forma in gola accanto a una delle tonsille, spesso come complicazione di una tonsillite non adeguatamente trattata: è una patologia seria che può dare complicazioni anche gravi.
Perché si forma un ascesso peritonsillare?
Come abbiamo visto alcuni germi possono infettare le
tonsille, riprodursi al loro interno causando una tonsillite. Normalmente le difese immunitarie, aiutate dalla somministrazione di antibiotici, riescono a circoscrivere l’infezione all’interno della tonsilla e a combattere i germi fino alla loro eliminazione. Qualche volta,
se i germi sono particolarmente aggressivi, l’organismo è in un momento di debolezza o la terapia non è adeguata, l’infezione supera i confini della tonsilla. I germi rompono la capsula tonsillare e
invadono gli spazi circostanti richiamando enormi quantità di globuli bianchi che si raccolgono dando luogo alla
formazione dell’ascesso.
Di solito il germe inizialmente responsabile è lo streptococco; ben presto le condizioni di scarsa ossigenazione dell’ascesso favoriscono lo sviluppo di germi anaerobi (abituati a vivere in carenza di ossigeno) ben più aggressivi e difficili da trattare.
Quali sono i sintomi di un ascesso peritonsillare?
L’ascesso insorge nel corso o subito dopo una comune tonsillite. Il
dolore, prima diffuso sia a destra che a sinistra, improvvisamente si acutizza, diventa
monolaterale e viene riferito anche all’orecchio, La voce si altera, la
febbre sale. Il mal di gola impedisce la deglutizione, la saliva viene continuamente eliminata dalla
bocca la cui
apertura risulta
quasi impossibile a causa della contrazione dei muscoli masticatori (trisma). L’alito si fa fetido. Il bambino è visibilmente sofferente.
Come si fa la diagnosi di ascesso peritonsillare?
La diagnosi di ascesso peritonsillare è clinica e viene posta durante la visita specialistica ORL. Osservando la gola si nota un marcato rigonfiamento del palato che sposta l'ugola e la tonsilla verso il lato sano. Nei casi dubbi può essere necessario un esame ecografico che evidenzia con chiarezza la raccolta di pus all'interno della zona infiammata. Nel dubbio di possibili estensioni dell’infezione al collo si esegue una TAC, preferibilmente con mezzo di contrasto.
Come si cura l’ascesso peritonsillare?
L’ascesso peritonsillare è un’
urgenza chirurgica: appena posta la diagnosi si deve eseguire il drenaggio chirurgico. Indispensabile una contemporanea terapia antibiotica in vena.
L’ascesso peritonsillare è pericoloso?
Si tratta di una
malattia molto seria che, se non tempestivamente trattata, può comportare anche rischio di vita. Se l’infezione si propaga verso la laringe può ostruire la via respiratoria e portare a soffocamento. Quando i germi si diffondono nel collo possono causare trombosi infettiva della giugulare o della carotide e diffondersi nel sangue provocando setticemie.
Ma allora …..
Se nel corso di un mal di gola, il dolore si localizza solo da un lato, compare difficoltà a deglutire con perdita di saliva, difficoltà a parlare e soprattutto difficoltà respiratoria è indispensabile eseguire immediatamente una valutazione specialistica.
Esiste una prevenzione?
Il principale fattore di rischio nei bambini sono le tonsilliti recidivanti: in questi casi può essere corretto prendere in considerazione una possibile tonsillectomia.
L’ascesso peritonsillare può recidivare?
Il rischio esiste in quanto anche dopo la guarigione la capsula della tonsilla rimane danneggiata e quindi in occasione di ogni nuova tonsillite i germi potranno diffondersi con estrema facilità verso i tessuti circostanti. Per questo motivo l’ascesso peritonsillare può costituire una indicazione alla tonsillectomia
La tonsillectomia è sempre necessaria dopo un ascesso?
Nei bambini che sviluppano un ascesso senza avere alle spalle una storia di frequenti tonsilliti si può evitare l'intervento sorvegliando attentamente ogni eventuale futura tonsillite.
Se esiste una storia di tonsilliti recidivanti il rischio di recidiva è troppo alto e si impone l’intervento
In cosa consiste l’intervento di drenaggio dell’ascesso peritonsillare ?
Lo scopo dell’intervento è di aprire e svuotare la cavità contenente pus. Nel bambino l’intervento richiede l’anestesia generale.
La prima fase prevede una puntura esplorativa per localizzare con precisione la sede della raccolta: il materiale così aspirato verrà sottoposto ad esame batteriologico ed antibiogramma. Nella seconda fase si pratica un’incisione che viene allargata fino ad aprire la parete dell’ascesso: in questo modo si ottiene il deflusso immediato del pus con rapido miglioramento dei sintomi.
L’intervento di drenaggio dell’ascesso è rischioso ?
L’intervento viene eseguito in anestesia generale con intubazione orotracheale e presenta i rischi generici di una anestesia generale, di fatto estremamente rari specie se eseguita in ambiente pediatrico appositamente attrezzato.
I rischi chirurgici specifici sono l’emorragia (estremamente rara) e la recidiva per drenaggio insufficiente con necessità di re-intervento. Occorre specificare che qualora non venga eseguito il drenaggio possono manifestarsi gravi complicanze: la raccolta purulenta può discendere verso il basso e causare difficoltà respiratoria per edema della parete faringea e delle strutture laringee o, complicanza ancora più temibile, una mediastinite, infiammazione purulenta del tessuto situato nel mezzo della cavità toracica con gravi conseguenze su organi molto importanti come cuore, polmoni, pleure, ecc.
Come starà il bambino dopo l’intervento ?
Dopo l'intervento si avrà un rapido miglioramento delle condizioni generali: il dolore e la febbre si attenueranno, così come la difficoltà alla deglutizione. Di norma saranno necessari alcuni giorni di ricovero per consentire una adeguata terapia antibiotica in vena.
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