Dott. Vincenzo Tarantino

 

Epistassi



Perchè esce il sangue dal naso ?
L’epistassi (perdita di sangue dal naso)è una manifestazione che può verificarsi a tutte le età, ma è particolarmente frequente nei bambini.
La causa più comune in età pediatrica è una lesione a carico di una zona del rivestimento mucoso del setto nasale, localizzata a pochi millimetri dalle narici particolarmente ricca di vene dilatate (varici del setto) che, se traumatizzate, sanguinano.
La comparsa di perdite di sangue dal naso può essere dovuta a problematiche di tipo locale oppure di tipo generale.
Molte epistassi sono di origine traumatica; un evento abbastanza frequente è infatti la rottura dei vasi sanguigni del setto nasale, rottura che i bambini piccoli provocano con l’introduzione delle dita nel naso. Altre volte l’epistassi è causata dal soffiarsi il naso con troppo vigore.
Cause traumatiche meno frequenti sono le fratture nasali, le contusioni e la presenza di corpi estranei. Spesso i bambini presentano piccole emorragie nel corso di episodi di raffreddore o di riniti allergiche. Un’altra causa di perdita di sangue dal naso è la prolungata esposizione ai raggi solari o al freddo intenso che provocano un’eccessiva essicazione della mucosa nasale.
La causa più comune in età pediatrica è una lesione a carico di una zona del rivestimento mucoso del setto nasale, localizzata a pochi millimetri dalle narici particolarmente ricca di vene dilatate (varici del setto) che, se traumatizzate, sanguinano.

Come posso aiutare il mio bimbo se sanguna dal naso ?
La stragrande maggioranza dei sanguinamenti nasali si interrompe spontaneamente nel giro di pochi minuti e può essere affrontata a casa senza l’intervento di un medico.
Ecco alcuni consigli:
  • mantieni la calma e tranquillizza il bambino
  • stringi fra le dita le ali del naso per dieci minuti, meglio se dopo aver soffiato il naso (può essere utile introdurre nella narice un tamponcino di cotone imbevuto di acqua ossigenata)
  • tieni il bambino seduto e con il capo leggermente piegato in avanti per non fargli ingoiare sangue
  • applica un impacco freddo (ghiaccio) sulla fronte, alla radice del naso.
  • se il sanguinamento non si arresta accompagna il bambino dal medico o al pronto soccorso: potrebbe essere necessaria un’emostasi più efficace mediante tamponamento nasale
Si possono prevenire le epistassi ?
Insegnare al bambino a non soffiare il naso violentemente.
Gli episodi di epistassi tendono a peggiorare con il caldo che, causando vasodilatazione, fa aumentare il calibro delle vene e quindi il flusso sanguigno: in estate evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde.
Anche l’aria eccessivamente secca può favorire l’epistassi: in inverno umidificare adeguatamente l’ambiente quando sono in funzione i caloriferi.

Quando è necessaria una visita specialistica ?

Una valutazione specialistica ORL è necessaria quando gli episodi di sanguinamento sono tanto frequenti da limitare lo svolgimento delle normali attività quotidiane o, talmente intensi da rendere necessario un trattamento in regime di urgenza. In un bambino che presenta epistassi recidivanti è sempre prudente eseguire una valutazione specialistica ed un esame del sangue al fine di escludere la presenza di altre condizioni patologiche: l’epistassi può essere il segno più evidente di altre patologie del naso e dei seni paranasali o essere associate a malattie generali come: ipertensione, difetti della coagulazione, carenze della vitamina K (neonati), o all’utilizzo di farmaci anticoagulanti o di antinfiammatori.

Come si cura l'epistassi ?
Nella maggior parte dei casi si giunge a guarigione con una terapia medica con farmaci vasoprotettori e prodotti locali che favoriscano la rigenerazione della mucosa. In alcuni casi è necessario ricorrere a un trattamento chirurgico, consistente nella occlusione delle varici sanguinanti.

In cosa consiste l’intervento di coagulazione delle varici ?
Nelle forme più lievi è possibile utilizzare la cauterizzazione chimica: questa procedura può essere effettuata ambulatorialmente e non richiede anestesia.
Con una matita di nitrato d’argento si eseguono delle toccature sulle varici dilatate: la successiva azione chimica ne determina la chiusura.
Nei casi più impegnativi siamo soliti procedere alla coagulazione bipolare con bisturi a risonanza molecolare. A differenza della tradizionale diatermocoagulazione, che agisce bruciando la vena, (c.a. 180°) la metodica da noi utilizzata lavora a freddo (c.a. 40°) attivando la coagulazione all’interno delle varici con ridotto danno termico dei tessuti circostanti. Questo si traduce in maggiore sicurezza e dolore post-operatorio quasi assente. L’intervento può essere eseguito in anestesia locale o generale a seconda dell’età e della collaborazione del bambino.


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