Cos’è il mal d’orecchio ?
L'
orecchio è un organo estremamente sensibile in quanto dotato di una
ricca rete di terminazioni nervose provenienti da diversi nervi (nervo trigemino, nervo grande auricolare, nervo occipitale, nervo vago); anche per questo motivo il mal d’orecchio è uno dei sintomi dolorosi più frequentemente accusati dai bambini.
Occorre sapere che
non sempre il dolore auricolare è segno di una malattia dell’orecchio; alcune volte, infatti, viene riferito all’orecchio un dolore “irradiato” cioè originante da altri organi, ma percepito nell'orecchio. Ciò significa che
il sintomo “mal d'orecchio” può avere diverse cause e non avere nulla a che fare con l’orecchio stesso: la diagnosi differenziare tra il vero mal d’orecchio e il dolore irradiato è alla base di una corretta condotta terapeutica tanto che il vero mal d’orecchio e il dolore irradiato vengono chiamati con nomi diversi. Si parla di:
-
otodinia quando il dolore auricolare è causato da una malattia dell’orecchio esterno o dell’orecchio medio
-
otalgia quando il dolore è causato da malattie di altri organi e viene riferito all’orecchio a causa della ricca rete nervosa tra questi condivisa.
Quali possono essere le cause del mal d’orecchio ?
Il mal d’orecchio del bambino può derivare da numerose patologie:
- dell’
orecchio esterno (otiti esterne, foruncolo, corpo estraneo, neoformazioni, ecc.)
- dell’
orecchio medio (otite media, mastoidite, neoformazioni ecc.)
- di
altri organi della testa o del collo(carie dentarie, faringiti, tonsilliti, laringiti, nevralgie cervicali, ascessi cervicali, disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare, ecc.). L’otalgia riflessa è estremamente frequente nel decorso post-operatorio degli interventi di tonsillectomia.
Il dolore auricolare è un sintomo frequente?
L’otodinia e l’otalgia sono tra i sintomi dolorosi di più frequente riscontro in età pediatrica: si calcola che ne siano colpiti
oltre il 90%dei bambini entro i 3 anni di vita; in circa un terzo dei soggetti si evidenzia una significativa ricorrenza degli episodi.
Come si distingue un’otodinia da un’otalgia?
Dal momento cheil dolore auricolare non è sempre segno di una malattia dell’orecchio risulta fondamentale individuarne la causa per attuare una cura corretta. Per accertare (o escludere) la presenza di una patologia dell’orecchio è necessario eseguire un’
otoscopia, vale a dire l’osservazione del condotto uditivo esterno e della membrana timpanica. Alcune volte questa indagine può risultare difficoltosa per la presenza nel condotto di cerume o secrezioni che, specie nei più piccoli, possono nascondere il timpano. In questi casi sarà compito dello specialista procedere alla detersione del condotto con appositi strumenti e quindi procedere all’esame otoscopico mediante microscopio (otomicroscopia) o endoscopio (videootoscopia).
Posso essere utile nella diagnosi ?
Il dolore non si vede, ma si racconta….
Per inquadrare correttamente il dolore auricolare lo specialista sottoporrà il vostro bambino ad un esame completo dell’orecchio, della testa e del collo ma avrà certamente bisogno di acquisire numerose
informazioni circa le caratteristiche del dolore: specie nei bambini più piccoli le informazioni fornite dai genitori possono essere determinanti. Ecco le informazioni da annotare per “descrivere” il dolore:
-
Sede:
Il dolore è “dentro” o “intorno” all’orecchio?
Duole solo l’orecchio o fa male anche la mastoide (osso dietro l’orecchio)?
Coesiste mal di gola? Duole anche la testa e in che punto?
Fa male il collo?
-
Tempo:
Da quanto tempo è presente?
E’ insorto gradatamente o improvvisamente?
La sua intensità è costante o tende ad aumentare/diminuire?
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Carattere:
E’ continuo o intermittente?
Se intermittente è sincrono con il polso?
Si presenta a fitte di breve durata?
-
Variabilità:
E’ costante o maggiore di giorno/notte?
Si accentua durante la masticazione?
Si accentua durante la deglutizione?
La palpazione del padiglione auricolare provoca/accentua il dolore?
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Rapporto con altri sintomi
Insieme al dolore c’è anche secrezione auricolare (otorrea)?
E’ comparsa prima l’otorrea o il dolore? Il dolore è scomparso con l’inizio dell’otorrea?
Il bambino è raffreddato (o lo è stato di recente)? Prima di aver male il bambino aveva prurito?
Vi sembra che il bimbo senta meno? Se si, lo avevate notato prima della comparsa del dolore?
Insieme al dolore c’è anche febbre? E’ comparsa prima la febbre o il dolore?
Come posso aiutare mio figlio ?
Il mal d’orecchio non rappresenta quasi mai un’emergenza medica, ma puòinsorgerein modo acuto e frequentementedurante la notte: se il dolore è intenso e il bambino appare sofferente
occorre dare sollievo.
Cosa fare:
- Durante il riposo scegliere la posizione semiseduta.
- Iniziare da subito una terapia antidolorifica.
- In caso di persistenza della sintomatologia far valutare il bambino entro 48-72 ore.
Cosa non fare:
- NON somministrare gocce auricolari prima di una valutazione specialistica.Le gocce auricolari sono poco utili e addirittura dannose in caso di perforazione timpanica.
- NON bagnare l’orecchio
- NON mettere cotone nell'orecchio se compare otorrea. L'orecchio deve liberarsi dalle secrezioni:
mettendo il cotone si determina un “effetto tappo” estremamente dannoso.
- NON tentare di migliorare la situazione con impacchi caldi
Quali farmaci posso usare in attesa del medico ?
Il farmaco di prima scelta è il
PARACETAMOLO(farmaco ad azione antidolorifica ed antipiretica disponibile nelle formulazioni per bocca ed in supposte), in caso di allergia al paracetamolo si può usare l’
IBUPROFENE (farmaco ad azione antidolorifica, antiinfiammatoria ed antipiretica disponibile anch’esso nelle formulazioni per bocca e in supposte).
In linea di massima è
preferibile la somministrazione per bocca (in gocce o sciroppo, bustine o compresse nei bimbi più grandi): la somministrazione per via rettale dovrebbe essere limitata il più possibile. Per gestire il sintomo dolore è importante dosare molto bene i farmaci, e le supposte non permettono di sapere con esattezza quanto farmaco venga assorbito. Preferite quindi sempre le formulazioni per bocca e scegliete la via rettale solo in caso di vomito o di bambino non collaborativo.
L’uso dei farmaci antinfiammatori richiede prudenza: per questo se si assume l’
ibuprofene è di particolare importanza garantire un’adeguata introduzione di liquidi, e ricordarsi di somministrare il farmaco a stomaco pieno. Se usati in modo appropriato questi farmaci agiscono riducendo il dolore.in circa 30-45 minuti. Ricordate in ogni caso di
evitare l’uso combinato o alternato di paracetamolo e ibuprofene in quanto possono verificarsi molto più facilmente effetti collaterali.
Quando lo specialista ?
È questa una domanda che frequentemente si pongono i genitori. Il proprio pediatra di fiducia dovrebbe essere il primo sanitario ad essere contattato, tuttavia esistono delle condizioni in cui si rende necessaria una valutazione più accurata da parte di uno specialista ORL:
- Se nonostante l’analgesicoildolore persiste, il pianto è poco consolabile, il bimbo è irritabile
- Quando oltre al dolore sono presenti:
febbre e/o otorrea
cefalea (mal di testa)
fotofobia (fastidio alla luce)
disturbi dell’equilibrio
gonfiore e arrossamento dietro il padiglione o sporgenza del padiglione auricolare
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