Cos’è l’otite media?
L’otite è un processo infiammatorio di natura infettiva che coinvolge le strutture dell’orecchio. A seconda della sede si parla di
otite esterna quando la malattia interessa il condotto uditivo esterno o di
otite media se viene coinvolto l’orecchio medio. Comunemente quando si parla di otite ci si riferisce alle infiammazioni dell’orecchio medio.
Cos’è l’otite media acuta?
Si parla di otite media acuta quando il processo infettivo interessa l’orecchio medio e cioè il timpano, la
tuba di Eustachio e la mastoide. La malattia si definisce acuta quando insorge improvvisamente (24-72 ore) e si accompagna a raccolta di essudato nella cassa timpanica, diminuzione dell’udito, dolore e febbre. I germi colpevoli possono essere virus o batteri: le infezioni virali sono più frequenti in estate e autunno, quelle batteriche in inverno.
Quali sono le cause di un’otite acuta?
Quasi sempre l’otite è la conseguenza di un alterato funzionamento della tuba di Eustachio. Perché l’orecchio sia in buona salute è necessario che il continuo consumo dell’aria in esso contenuta venga regolarmente compensato da apporto di aria nuova. A questo provvede la tromba di Eustachio che costituisce l’unica via naturale di comunicazione tra le cavità dell’orecchio medio e l’ambiente esterno, connettendo l’orecchio medio al rinofaringe.
In condizione di riposo la tuba è chiusa ma, a ogni atto di deglutizione o sbadiglio si apre, consentendo il passaggio dell’aria nelle due direzioni e quindi la corretta ventilazione dell’orecchio; questo avviene con una frequenza media di un atto al minuto durante la veglia ed uno ogni 5 minuti durante il sonno. Oltre a questo la tuba permette al muco che si trova nell’orecchio medio di fuoriuscire nella gola.
Se la tuba si blocca, come può avvenire nel corso di un
raffreddore, di una
rinite allergica o a causa di un’
ipertrofia adenoidea, il riassorbimento dell’aria determina una pressione negativa nella cassa del timpano dove si accumula essudato che si infetta diventando facile terreno di sviluppo dei germi.
L’otite acuta è una malattia frequente?
L’otite media è la patologia infiammatoria di più frequente riscontro in età pediatrica: si calcola che ne siano colpiti il 48% dei bambini fino ai 6 mesi, il 79% entro l’anno e il 90% entro i 3 anni di vita; in circa un terzo dei soggetti si evidenzia una significativa ricorrenza degli episodi.L’incidenza è massima nel secondo semestre di vita e successivamente decresce fino a raggiungere valori simili all’adulto intorno al 5°-6° anno di età.
Perché l’otite è così frequente nei bambini?
Perché nei bambini sono estremamente comuni tutte le condizioni che favoriscono la causa principale delle otiti: il blocco della tuba di Eustachio. Accanto all’ipertrofia delle adenoidi, che costituisce certamente la condizione predisponente più importante,vanno ricordati tutti i processi infiammatori e delle prime vie aeree spesso favoriti dalla frequenza della comunità scolastica.
Oltre a questo occorre sapere che, mentre nell’adulto la tuba è lunga stretta e angolata, nel bambino è corta larga e rettilinea: questa particolare conformazione rende molto più facile il passaggio di germi dal rinofaringe all’orecchio.
Quali sono i sintomi dell’otite?
Certamente il primo segnale di un’otite media acuta è la
diminuzione dell’udito, avvertita come sensazione di ovattamento; nei bambini questo sintomo può passare inosservato, così l’infezione procede, e a distanza di 12-24 ore compare il
dolore spesso accompagnato da
febbre. Tipicamente il dolore si accentua di notte.
La
fuoriuscita dal condotto uditivo disecrezione muco-purulenta è il segno che la crescente pressione del pus raccolto nella cavità dell’orecchio medio ha causato la perforazione della membrana timpanica. Di solito questo fenomeno si accompagna a un’attenuazione del dolore e della febbre. Nei lattanti la malattia è più subdola e spesso gli unici segni di un’otite sono costituiti da irrequietezza, diarrea e/o vomito
Quanto è importante calo di udito in corso di otite ?
Spesso si ha una
perdita superiore al 40-50% dell'udito normale, tale da rendere difficoltosa la comprensione delle parole. Quanto può durare il calo dell’udito? In genere il recupero della funzione uditiva è piuttosto lento; a volte anche 2-3 settimane. Dopo tale periodo è opportuno verificare con esame audiometrico e impedenzometrico l’effettiva guarigione in quanto, il riscontro di un mancato recupero funzionale, può essere il segno di un’evoluzione della malattia in senso cronico.
Quanto può durare il calo dell'udito?
In genere il
recupero della funzione uditiva è piuttosto lento; a volte anche 2-3 settimane. Dopo tale periodo è opportuno verificare con esame audiometrico e impedenzometrico l'effettiva guarigione in quanto, il riscontro di un mancato recupero funzionale, può essere il segno di un'
evoluzione della malattia in senso cronico.
Come si diagnostica un’otite?
Per riconoscere un’otite è necessario eseguire un’
otoscopia, vale a dire l’osservazione della membrana timpanica. Alcune volte questa indagine è resa difficoltosa dalla presenza nel condotto di cerume o secrezione che, specie nei più piccoli,possono nascondere il timpano. In questi casi sarà compito dello specialista procedere alla detersione del condotto con appositi strumenti e quindi procedere all’esame otoscopico mediante microscopio (otomicroscopia) o endoscopio (videootoscopia).
Come si cura un’otite?
Il trattamento dipende dalla gravità del processo infiammatorio. Le forme conclamate richiedono la somministrazione di antibiotico che deve essere assunto a dosaggio pieno e per almeno dieci giorni, pena la recidiva o la comparsa di complicazioni. In ogni caso è indispensabile provvedere a calmare il dolore con analgesici per via generale.
Sono utili le gocce auricolari?
Le gocce auricolari sono poco utili e addirittura dannose in caso di perforazione timpanica. Nell'otite perforata non vanno mai utilizzate gocce topiche per il rischio di gravi e permanenti lesioni all’orecchio interno, legate alla tossicità di tali prodotti. Per quanto tempo non si deve bagnare l'orecchio dopo un'otite? Fino alla visita di controllo che deve avvenire entro dieci giorni dopo il termine della terapia, ecomunque non prima che sia stata verificata la perfetta chiusura della perforazione timpanica. E’comunque prudente sospendere la frequenza della piscina per tre settimane.
L’otite media acuta può dare complicazioni?
Anche se talvolta sottovalutata l’otite media è una malattia seria, infatti dalla cassa del timpano l’infezione può propagarsi e danneggiare le delicate strutture circostanti: la complicanza più comune è la
perforazione timpanica che di norma regredisce nel giro di pochi giorni, ma in alcuni casi può permanere. Quando l’infezione coinvolge la mastoide (l’osso dietro il padiglione auricolare) si crea una
mastoidite per il cui trattamento può essere necessario un intervento chirurgico. Ben più grave è la propagazione all’interno del cranio, dove possono essere interessate le meningi (
meningite) o lo stesso cervello con formazione di
ascessi cerebrali. Raro, ma possibile il coinvolgimento dell’orecchio interno: la
labirintite che ne consegue può provocare disturbi dell’equilibrio e
sordità.
Può essere necessario un intervento chirurgico?
Quando la terapia medica non si dimostra efficace nel risolvere l’infezione può essere necessario eseguire una
miringotomia (o paracentesi) che consiste nel praticare una incisione nella membrana timpanica per favorire il drenaggio delle secrezioni ed evitare il diffondersi dell’infezione.
Questo intervento si esegue in otomicroscopia e nei bambini richiede l’anestesia generale.
Per quanto tempo non si deve bagnare l'orecchio dopo un'otite?
Fino alla visita di controllo che deve avvenire entro dieci giorni dopo il termine della terapia, e comunque non prima che sia stata verificata la perfetta chiusura della perforazione timpanica. E' comunque prudente sospendere la frequenza della piscina per tre settimane.
Quando ricorrere allo specialista?
Il pediatra è perfettamente in grado di trattare un’otite acuta; è comunque buona norma eseguire un controllo otoiatrico con esame audiometrico e impedenzometrico al termine della terapia per assicurarsi dell’avvenuta guarigione clinica e funzionale. Esistono delle condizioni in cui si rende necessaria una valutazione più accurata da parte di uno specialista ORL:
-
Febbre e/o otorrea persistenti nonostante terapia antibiotica
- Cefalea e fotofobia (fastidio alla luce)
-
Disturbi dell’equilibrio
- Comparsa di
gonfiore e arrossamento dietro il padiglione auricolare
-
Sporgenza del padiglione auricolare
-
Difficoltà a sentire
-
Ricomparsa dei sintomi dopo la sospensione della terapia
E’ possibile prevenire le otiti?
Laddove possibile la migliore prevenzione sarebbe quella di rimuovere tutte le cause di ostruzione della tuba di Eustachio (vedi). Accanto a questo è possibile modificare alcune scelte relative allo stile di vita per minimizzare i fattori predisponenti.L’
allattamento al seno per i primi sei mesi: aiuta a prevenire le infezioni delle prime vie aeree e con esse gli episodi precoci di otite. Al contrario il
fumo passivo può aumentare la frequenza e la gravità delle suddette infezioni.Se le otiti si ripetono è utile ridurre la
frequenza della comunità (scuola materna o asilo nido) dove è estremamente più facile contrarre infezioni delle vie aeree superiori che possono coinvolgere l’orecchio. Le mani costituiscono il principale veicolo di propagazione dei microorganismi: un gesto semplice come
lavarsi le mani bene e con frequenza è il modo più efficace per diminuire la trasmissione da persona a persona dei germi che provocano il raffreddore e quindi l’otite.
E' vero che l’asportazione delle adenoidi aiuta a prevenire le ricadute di otite?
L’ipertrofia adenoidea (vedi) è la causa più frequente di ostruzione delle tube di Eustachio, in effetti in molti bambini che soffrono di otiti recidivanti il vero problema non risiede nell'orecchio, bensì nelle adenoidi ipertrofiche: in questi casi l’intervento può essere risolutivo.
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