Dott. Vincenzo Tarantino

 

Laringomalacia



Cos’è la laringomalacia?
La Laringomalacia è una patologia congenita dovuta a una insufficiente rigidità delle strutture che compongono la laringe.

Da cosa è causata?
Di solito è dovuta a una sorta di “flaccidità” delle strutture che compongono la laringe. Queste durante l’inspirazione vengono risucchiate verso l’interno ostruendo parzialmente la via respiratoria: il passaggio dell’aria viene così forzato, il flusso aumenta la propria velocità, diventa turbolento e si creano dei “vortici”. In queste condizioni le strutture molli che si trovano immerse nel flusso iniziano a vibrare producendo rumore e il respiro diventa stridulo.

Quali sono i sintomi della laringomalacia?
La sintomatologia esordisce di solito già nei primi giorni dopo la nascita, molto spesso in bambini sani. Si riconosce per un tipico rumore inspiratorio (cioè mentre il bimbo “prende aria”) stridente che si accentua generalmente durante il pianto, l’agitazione e in posizione supina. A causa della stretta relazione esistente fra le alte vie aeree ed il tratto digestivo, il 20-30 percento dei lattanti può presentare sintomi digestivi o correlati all’alimentazione quali tosse durante o dopo i pasti.

Come si fa la diagnosi?
L’esame fondamentale è l’endoscopia; la fibrolaringoscopia può essere eseguita ambulatorialmente, mentre la laringotracheoscopia può richiedere una sedazione o l’anestesia.

L’endoscopia è sempre necessaria?
SI, perché non è infrequente evidenziare situazioni endoscopiche più gravi dei rispettivi sintomi e perché è opportuno escludere patologie più complesse che potrebbero aggravarsi con il passare del tempo. Oltre a questo lo studio endoscopico consente di stabilire il grado di malacia (dal 1 al 4) e quindi la sua gravità.

Come si cura la laringomalacia?
Fortunatamente la maggior parte dei bambini presentano forme lievi di laringomalacia con stridore ed intermittenti fenomeni ostruttivi che possono essere superati mediante semplice cambiamento di posizione. Le forme lievi non richiedono trattamenti particolari e scompaiono spontaneamente entro i primi 2 anni di vita. Le forme più gravi (grado 3-4) possono richiedere un intervento denominato sovraglottoplastica.

A che età si esegue l’intervento?
La laringomalacia è una malformazione congenita i cui disturbi spesso si manifestano subito dopo la nascita, per questo motivo l’intervento viene eseguito molto precocemente, quasi sempre nei primi mesi di vita.

In cosa consiste l’intervento di sovraglottoplastica?
Scopo della sovraglottoplastica è di rimodellare le porzioni della laringe che vanno a ostruire il lume durante l’inspirazione eliminando la mucosa in eccesso che riveste le aritenoidi e l’epiglottide. La procedura richiede l’anestesia generale e viene eseguita per via endoscopica (dall’interno) in microlaringoscopia. Può essere eseguita con lama fredda, laser a CO2 o laser a diodi.

La sovraglottoplastica è un intervento rischioso?
L’intervento viene eseguito in anestesia generale e in respiro spontaneo. Questo tipo di anestesia richiede un equilibrio estremamente delicato in quanto deve essere sufficientemente profonda da far dormire il bambino, senza tuttavia deprimerne la respirazione che deve proseguire autonomamente per tutta la durata dell’atto chirurgico. Il rischio chirurgico maggiore è costituito dall’edema post-operatorio che può svilupparsi al punto di ostruire la via respiratoria e compromettere la respirazione. Per questi motivi è indispensabile che l’intera procedura venga eseguita in ambiente altamente specializzato e dotato di rianimazione pediatrica.

Come starà il bambino dopo l’intervento?
Di norma il decorso post-operatorio è tranquillo e il dolore quasi assente; il bambino potrà rialimentarsi poche ore dopo la chirurgia. Fino alla dimissione, che di norma avviene dopo 24 ore, è indispensabile un’attenta sorveglianza e un continuo monitoraggio cardio-respiratorio. Per circa due settimane è prudente evitare la frequenza della comunità per prevenire infezioni respiratorie che potrebbero complicare la guarigione.


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