Dott. Vincenzo Tarantino

 

Stenosi Sottoglottiche



Cosa sono le stenosi sottoglottiche?
Per stenosi sottoglottica si intende il restringimento della via aerea nella zona in cui la laringe si unisce alla e trachea. Nel bambino tale area rappresenta normalmente la porzione più ristretta delle vie aeree con un diametro massimo variabile fra i 4,5 ed i 7 mm.

Da cosa possono essere causate?
Da un punto di vista eziologico, le stenosi sottoglottiche possono essere divise in congenite ed acquisite. Le stenosi sottoglottiche congenite costituiscono la terza anomalia laringea in ordine di frequenza dopo la laringomalacia e le paralisi cordali e derivano da un anomalo processo di sviluppo della laringe durante la vita intrauterina. Le forme acquisite possono costituire esiti di danno da intubazione o di ingestione/inalazione di sostanze caustiche o irritanti.

Quali sono i sintomi?
Clinicamente si manifestano con stridore respiratorio, tosse abbaiante ed episodi ricorrenti di laringospasmo. Tali sintomi possono essere presenti alla nascita o, nelle forme lievi, possono esordire dopo un episodio infettivo intercorrente.

Come si fa la diagnosi?
La diagnosi è endoscopica e, in base alla severità dell’ostruzione, possono essere distinti 4 gradi di stenosi secondo la classificazione proposta da Cotton e Meyer.

Come si cura la stenosi sottoglottica?
La terapia è chirurgica e dipende dalle caratteristiche anatomiche, dal coinvolgimento delle corde vocali, dal grado della stenosi e dall'eziologia.
Mentre le stenosi di grado lieve (I e II) possono non necessitare di alcun trattamento oppure essere trattate con le sole metodiche endoscopiche, i gradi III e IV richiedono alcune forme di chirurgia aperta. Laddove applicabili gli interventi endoscopici come:

- calibrazione mediante bugies o palloncino da angioplastica
- laserterapia
- split cricoideo anteriore in microlaringoscopia

sono certamente meno traumatizzanti e più rispettosi dell’anatomia se paragonati alla chirurgia a cielo aperto. Nei casi più complessi si deve ricorrere a interventi open come:
- laringotracheoplastica (anteriore e/o posteriore)
- resezionecrico-tracheale
- tracheotomia (spesso transitoria)
Tutti questi interventi richiedono l’anestesia generale.

In cosa consistono gli interventi endoscopici?
Gli interventi endoscopici mirano a dilatare dall’interno il lume della laringe introducendo sonde di calibro crescente (bugies) o posizionando un apposito palloncino che viene poi gonfiato ad alta pressione. In alcuni casi la manovra può essere preceduta da una incisione della parete anteriore della laringe eseguita dall’interno con un microbisturi a freddo o con il laser. L’intervento viene ripetuto più volte a distanza di alcune settimane fino ad ottenere il risultato desiderato.
In alcuni casi al termine della procedura viene posizionato un tubo endotracheale di calibro superiore a quello calcolato per l'età ed il peso del paziente, che deve rimanere in sede per 7 gg. Il tubo consente il corretto processo di cicatrizzazione tra i bordi di sezione.

In cosa consistono gli interventi open?
Scopo degli interventi “ a cielo aperto” è quello di ripristinare una via respiratoria di calibro adeguato operando dall’esterno, attraverso una incisione del collo.
La laringotracheoplastica prevede l'espansione del tratto laringeo stenotico attraverso il posizionamento di un innesto di cartilagine prelevato dalle coste e opportunamente modellato.
La resezione cricotracheale prevede l’asportazione del tratto laringotracheale stenotico e l'anastomosi termino-terminale dei due monconi di calibro normale.
Trattandosi di interventi maggiori sulla via respiratoria è richiesta un’assistenza post-operatoria in terapia intensiva. Quasi sempre il bambino dovrà rimanere intubato ed in anestesia generale per alcuni giorni. Al momento della estubazione si dovrà effettuare un controllo endoscopico per accertarsi della pervietà delle vie aeree. Il bambino verrà trasferito al reparto di degenza ordinaria solo quando si avranno sufficienti garanzie del successo delle procedura effettuata. Laddove necessario, per garantire l’assistenza respiratoria intra e post-operatoria, sarà praticata una tracheostomia che potrà essere poi rimossa non appena le condizioni cliniche del bambino lo consentiranno.

Gli interventi di laringo-tracheoplastica sono rischiosi?
Tutti gli interventi di rimaneggiamento della laringe e della trachea sono potenzialmente pericolosi in quanto si agisce su un tratto della via respiratoria che non ha alternative al passaggio dell’aria. Inoltre si lavora a stretto contatto con arterie e vene di grosso calibro, con nervi importanti per le funzioni della laringe e spesso su bambini molto piccoli con un equilibrio estremamente precario. Per tutti questi motivi la chirurgia laringo-tracheale pediatrica può essere eseguita solo in pochi centri pediatrici altamente specializzati, come l’Istituto Gaslini dove è attiva una squadra di specialisti in grado di rispondere a qualsiasi problema diagnostico, clinico e assistenziale riguardante pazienti pediatrici con patologia complessa delle vie aeree.


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